Bambini

Il rasoio di Occam come limitatore della cognizione. Il rasoio di Occam: cos'è questo principio, in termini semplici? Esempi di utilizzo del rasoio di Occam

Il rasoio di Occam come limitatore della cognizione.  Il rasoio di Occam: cos'è questo principio, in termini semplici?  Esempi di utilizzo del rasoio di Occam

INTRODUZIONE

Ci sono chiavi che non possono aprire nulla. Ci sono serrature per le quali non ci sono chiavi. Esiste un rasoio che non può essere tagliato, ma con l'aiuto del quale, tuttavia, gli scienziati per molti anni hanno tagliato numerosi rami, ramoscelli e persino interi tronchi dall'albero vivente della scienza, considerandoli non necessari.

Non puoi tenere questo rasoio tra le mani, ma comunque ogni scienziato sa come usarlo.

IL PRINCIPIO DI RAGIONE SUFFICIENTE

Il “rasoio di Occam” è un principio metodologico che prende il nome dal monaco francescano inglese, filosofo nominalista Guglielmo di Ockham 1285-1349. In una forma semplificata, dice: “Non dovresti moltiplicare le cose esistenti senza necessità” (o “Non dovresti attrarre nuove entità se non assolutamente necessario”). Questo principio costituisce la base del riduzionismo metodologico, chiamato anche principio di parsimonia, o legge di economia. Tuttavia, quello che viene chiamato “il rasoio di Occam” non è stato formulato da William. Nelle sue opere, ha semplicemente riformulato un principio noto fin dai tempi di Aristotele, uno dei principi della logica: la legge della ragione. Successivamente Alfred Einstein riformulò questo principio, indicando in particolare che tutto dovrebbe essere semplificato finché necessario. Pertanto, il rasoio di Occam consente di ottenere la vera caratteristica di qualsiasi oggetto o fenomeno senza dettagli inutili, ma senza perdere il significato principale.

SIGNIFICATO DEL TERMINE “RASOIO”

In filosofia, con il termine “rasoio” si intende qualsiasi strumento che consenta di scartare (“radere via”) spiegazioni non plausibili di un fenomeno. Esempi di tali strumenti, oltre al rasoio di Occam, sono il rasoio di Hanlon, una dichiarazione sul probabile ruolo dell'errore umano nelle cause di eventi spiacevoli, in cui si afferma:

Non attribuire mai a malizia ciò che si spiega con stupidità).

Il rasoio di Occam è utilizzato nella scienza secondo il principio: se un fenomeno può essere spiegato in due modi, ad esempio, il primo - attraverso il coinvolgimento di entità (termini, fattori, trasformazioni, ecc.) A, B e C, e il secondo - attraverso A, B, C e D, ed entrambi i metodi danno lo stesso risultato, quindi l'entità D è ridondante e il primo metodo è corretto (che può fare a meno di coinvolgere un'entità aggiuntiva).

"RASOIO DI OCCAM"

Sono state scritte centinaia di monografie su come funziona il principio di Occam nella scienza. Questo principio è diventato fondamentale nella metodologia della scienza quasi quanto il principio di relatività in fisica o il principio del terzo escluso in logica. La formulazione è cambiata molte volte, ma l'essenza è sempre rimasta la stessa.

Tutto ciò va bene, ma sorge spontanea la domanda: fino a che punto si applica il principio di Occam? C’è un punto in cui dovrebbe essere scartato perché siamo andati oltre i limiti della sua applicabilità?

Dopotutto - e lo afferma un altro principio fondamentale delle scienze naturali - tutto nel mondo è relativo, comprese le leggi della natura, che consideriamo immutabili ed eterne. Si scopre che la legge di gravitazione universale opera lontano dai confini dell'Universo osservabile: a distanze paragonabili alle dimensioni degli ammassi di galassie, una strana forza inizia a manifestarsi, opposta alla gravità e costringendo l'universo a espandersi rapidamente, nonostante la presenza di molti centri di gravità forti.

Il rasoio di Occam rimane davvero affilato in ogni momento e in ogni circostanza e assolutamente necessario non solo per lo scienziato che cerca di comprendere i segreti della natura, ma anche per noi nella vita di tutti i giorni?

Ci sono situazioni nella scienza in cui la legge dell'economia del pensiero cessa di applicarsi?

Ci sono situazioni nella vita in cui il principio “Risolvere i problemi non appena si presentano” diventa inapplicabile?

Certamente. Quanto vuoi.

Il fatto è che sia la scienza che la nostra vita quotidiana non scorrono in modo uniforme, come un fiume dalla portata regolare. Di tanto in tanto, sia nella scienza che nella vita, si verificano eventi che richiedono soluzioni speciali. Tali punti nello spazio vivente (o scientifico) sono chiamati punti di biforcazione. Il momento in cui si decide il destino. Il momento in cui una teoria vecchia e obsoleta deve essere sostituita da una fondamentalmente nuova. Il momento in cui – secondo Hegel – la quantità si trasforma in qualità e nella scienza o nella nostra vita dovrebbe sorgere qualcosa che prima non si vedeva.

In generale, il principio di Occam è valido quando non ci sono salti qualitativi nella ricerca scientifica e nessun cambiamento qualitativo nella vita.

Nella scienza ci sono scoperte “attuali” e ci sono quelle che rompono le fondamenta e ti costringono a guardare il mondo che ti circonda con uno sguardo nuovo. Le prime scoperte vengono fatte nel pieno rispetto del principio di Occam, la seconda - con la sua violazione. In quei tempi antichi in cui visse Aristotele, e in quel Medioevo in cui visse Ockham, e anche più tardi - fino all'Illuminismo - la scienza si sviluppò gradualmente, accumulando metodicamente informazioni, inserendole negli scaffali di sistematizzazione. Non ci sono stati salti di qualità e per la maggior parte delle persone la vita scorreva altrettanto lentamente e molto raramente richiedeva di prendere decisioni inaspettate che non derivavano da esperienze precedenti.

Il principio di Occam apparve proprio nel XIV secolo perché già a quel tempo era possibile, guardando indietro, vedere con quanta sicurezza, passo dopo passo, senza fare movimenti inutili, la scienza si stava sviluppando. Prendiamo ad esempio il sistema geocentrico di Tolomeo. La Terra è al centro, sette pianeti, il Sole e la Luna ruotano attorno a noi. Nei primi secoli cristiani, i calcoli eseguiti con questo sistema descrivevano perfettamente il movimento apparente dei corpi celesti.

Col passare del tempo, tuttavia, la serie di osservazioni divenne più lunga, le osservazioni stesse diventarono più accurate e gli errori iniziarono ad accumularsi. I pianeti (secondo Tolomeo) non solo ruotano attorno alla Terra immobile, ma compiono anche altri movimenti: rivoluzioni lungo gli epicicli. Tolomeo introdusse gli epicicli per spiegare i movimenti reciproci dei pianeti, che corrispondevano sia alle osservazioni che al principio di Ockham (più precisamente, al principio aristotelico di economia del pensiero che già esisteva a quel tempo).

Cosa hanno fatto gli astronomi quando si sono accumulate imprecisioni nelle descrizioni dei movimenti planetari? Introdussero nuovi epicicli oltre a quelli vecchi. Abbastanza occamiano. Successivamente, i movimenti visibili dei pianeti cominciarono nuovamente a corrispondere a quelli calcolati. La verità ha trionfato. Compresa la verità metodologica: non inventare entità non necessarie!

Passarono i secoli e le posizioni apparenti dei pianeti cominciarono di nuovo a differire troppo da quelle previste dalla teoria di Tolomeo. Cosa si sarebbe dovuto fare secondo il “principio dell’economia del pensiero”? Naturalmente, aggiungine uno nuovo agli epicicli planetari già esistenti: un altro piccolo cerchio lungo il quale dovrebbe ruotare il pianeta. E ancora sarebbe possibile mettere in corrispondenza l'osservato con il previsto. Non è questo un trionfo del calcolo scientifico? Non è questo il trionfo del principio di Occam?

Indubbiamente. E quindi, quando all'inizio del XVI secolo si accumularono nuovi esempi di deviazioni dei movimenti planetari da quelli previsti dalla teoria di Tolomeo, il principio di Ockham (già noto agli scienziati europei) richiedeva, senza creare entità inutili, di aggiungerne uno in più alle rotazioni planetarie e ancora una volta ricondurre le osservazioni in accordo con la teoria. C'erano ragioni puramente scientifiche per cui Copernico fu costretto ad abbandonare la teoria di Tolomeo e dichiarare che la Terra e i pianeti ruotano attorno al Sole? No, non esistevano. Per molto tempo gli astronomi hanno potuto, aggiungendo nuovi epicicli, adattare la teoria alle osservazioni senza entrare in conflitto con i dogmi della chiesa, che in quei tempi bui era forse anche più importante della corretta interpretazione delle osservazioni. Eppure, fino alla fine della sua vita, Copernico mantenne la sua posizione, contraddicendo non solo il principio di Occam, il principio più importante della scienza, ma anche la Chiesa onnipotente...

Copernico aumentò le essenze oltre il necessario: fece ruotare i pianeti attorno al Sole, e non solo i pianeti, ma anche la Terra, spostandola dal punto centrale dell'universo, dove aveva riposato per molti millenni.

Perché George Stephenson iniziò a costruire le sue goffe e inizialmente pericolose locomotive a vapore nel 1813? Non si rendeva conto che si trattava di un'entità extra? I cavalli smisero di svolgere i loro compiti, oppure i poveri animali furono improvvisamente chiamati a fare cose che non potevano fare a causa della loro struttura fisica? Ma come si sarebbe sviluppata la tecnologia nel XIX secolo se Stephenson non avesse realizzato la sua invenzione?

Il numero di esempi simili di violazione dolosa del principio può essere moltiplicato e moltiplicato. La conclusione è ovvia: il principio di Occam è stato violato ogni volta che lo sviluppo quantitativo è stato sostituito da un salto qualitativo. Il numero di entità (nuovi presupposti, idee, ipotesi, teorie) aumentò immediatamente e significativamente oltre quanto necessario, e quindi, nel quadro di un nuovo paradigma scientifico o tecnico, il principio di Occam ricominciò a funzionare, dosando accuratamente tutto ciò che è nuovo e non consentendo a scienziati e inventori di compiere un balzo in avanti lungo una strada sulla quale bisognava camminare lentamente, verificando ogni passo con le esigenze della realtà.

Il “rasoio di Occam” può essere considerato una delle prime formulazioni chiare del “principio di semplicità”, che richiede l’uso del minor numero possibile di presupposti teorici indipendenti per spiegare una certa gamma di fatti empirici. Il principio di semplicità attraversa tutta la storia delle scienze naturali. Molti eminenti naturalisti hanno indicato che ha ripetutamente svolto un ruolo di primo piano nelle loro ricerche. In particolare, Newton ha avanzato uno speciale requisito metodologico di “non essere eccessivo” nelle ragioni quando si spiegano i fenomeni. Allo stesso tempo, il concetto di semplicità non è univoco (semplicità nel senso di facilità di manipolazione, facilità di studio; semplicità dei presupposti alla base della generalizzazione teorica; indipendenza di tali presupposti, ecc.). Inoltre, non è ovvio che il desiderio di un numero minore di premesse sia di per sé direttamente correlato ad un aumento dell’affidabilità empirica di una generalizzazione teorica.

Nella logica, il desiderio di “economia dei presupposti iniziali” si esprime nell'esigenza di indipendenza: nessuno degli assiomi accettati deve essere dedotto dagli altri. Ciò vale anche per le regole di inferenza accettate. Al “rasoio di Occam” è in un certo senso connesso il seguente consueto requisito della prova: tra le sue premesse non dovrebbero esserci “dichiarazioni extra”, cioè dichiarazioni che non siano direttamente utilizzate per derivare la tesi da dimostrare. Questa esigenza di “salvare i pacchi” ovviamente non è necessaria. Inoltre non sembra abbastanza chiaro e non è incluso nella definizione stessa di prova. Una dimostrazione con premesse “superflue” o eccessivamente forti è in un certo senso imperfetta, ma resta una dimostrazione.

Occam era dell’opinione che “le spiegazioni più semplici sono le migliori”. Basandosi su questo principio, iniziò a risolvere il problema degli universali, ma indirizzò il suo ragionamento in una direzione diversa rispetto ai suoi predecessori. Nelle sue opere "La somma di tutta la logica", "Filosofia naturale", "La somma della logica", ha sostenuto che solo un essere individuale è reale e che gli universali esistono solo entro i limiti della mente umana che riflette su di essi. Ockham non negò in alcun modo l'utilità degli universali, ma non ne riconobbe la realtà.

Seguendo il metodo scolastico, Ockham creò un'ontologia dell'essere trascendentale, che era vicina alle idee di Tommaso d'Aquino e Duns Scoto. Secondo lui, il mondo è costituito da cose ed entità individuali e tutta la conoscenza si riduce all'esperienza esterna e interna. Qualsiasi vera conoscenza può essere ottenuta solo empiricamente, con l'aiuto dei sensi. Dato che non esistono universali realmente esistenti che possano essere contemplati nella coscienza, la mente non può provare nulla basandosi solo sulle proprie forze. Ecco perché Ockham, a differenza di Anselmo di Canterbury, considera inaccettabile non solo la prova dell'esistenza di Dio, ma anche i tentativi stessi di conoscere Dio, basandosi solo sulla ragione. Seguendo Duns Scoto, Ockham proclama che Dio non si capisce né attraverso la ragione (Tommaso d'Aquino, Alberto Magno) né attraverso l'illuminazione (Bonaventura), ma solo attraverso la fede. Sono la fede e la conoscenza intuitiva che Ockham considera gli strumenti della teologia, e la ragione può solo aiutare a trovare argomenti. Le opere di Occam mettono fine ai tentativi di sintetizzare fede e ragione. Si supponeva che la ragione studiasse la natura e che la fede comprendesse Dio.

La scuola di Occam gettò le basi per la meccanica e l'astronomia moderne e servì anche come punto di partenza per lo sviluppo della dinamica moderna. Le opinioni sostenute da Ockham furono chiamate la "via moderna" in confronto alla "via vecchia" di Tommaso d'Aquino e Duns Scoto. Ockham ebbe un'influenza significativa sul successivo sviluppo della logica e della filosofia, in particolare su J. Buridan, Nicola di Hautrecourt e T. Hobbes. Martin Lutero e altri riformatori protestanti furono educati sulla base della filosofia di Occam.

In modo semplificato, il significato del “rasoio di Occam” viene talvolta spiegato così: in qualsiasi teoria (ipotesi, ragionamento) si dovrebbe evitare di creare nuovi concetti, termini, definizioni, ecc. entità, se puoi farne a meno. Perché nel titolo c'è la parola "rasoio"? Perché elimina gli eccessi!

Oltre ai filosofi, il rasoio di Occam viene talvolta ricordato da poeti e scrittori, ad esempio i fratelli Strugatsky lo menzionano nei loro romanzi "Lo scarabeo nel formicaio" e "La ricerca di uno scopo, o il ventisettesimo teorema dell'etica". Il romanzo Point of Deception di Dan Brown dà la seguente interpretazione del rasoio di Occam (la legge della parsimonia): "Quando ci sono molte spiegazioni per un problema, quella più semplice solitamente è corretta".

Inoltre, un gruppo musicale moscovita che suonava nello stile della musica alternativa pesante prese il nome di "Rasoio di Occam".

Il riduzionismo metodologico del rasoio di Occam

CONCLUSIONE

Occorre quindi un equilibrio nell'applicazione della regola di Occam, senza arrivare agli estremi. Questa è un'ottima regola perché non ti consente di deviare da un ragionamento logico e ragionevole. È solo necessario comprendere i confini della sua azione e applicabilità funzionale, altrimenti si trasforma in un dogma ossificato, che riflette l'inflessibilità, la rigidità del pensiero e non ci consente di andare oltre nella ricerca di una nuova comprensione dei fenomeni, nella comprensione del mondo. Pertanto, dalle citazioni riportate all'inizio, solo Einstein ha capito l'essenza di questa regola in modo assolutamente preciso: "Tutto dovrebbe essere semplificato il più possibile, ma non di più".

Cosa ci ha lasciato in eredità il filosofo inglese del XIV secolo? Un rappresentante del tardo nominalismo, un critico del realismo scolastico, W. Ockham proclamò il famoso "principio di parsimonia", chiamato "Rasoio di Occam". Le entità, dichiarava, non dovrebbero moltiplicarsi oltre il necessario; è inutile fare con molto ciò che si può fare con meno. “Il rasoio di Occam”, essendo uno dei primi slogan dell'empirismo, implicava l'espulsione dalla scienza di numerose “forme sostanziali”, “nature”, che erano fornite in eccesso e inventate dai sostenitori del “realismo” ed esprimeva l'esigenza di tagliare; via tutto ciò che complica e confonde la spiegazione che si oppone al principio di economia del pensiero.

Impossibile non notare il contributo che il rasoio di Occam ha dato alla scienza. Fu una delle prime chiare formulazioni di semplicità e uno strumento importante nell'epistemologia di Occam. In futuro, molti scienziati eccezionali ne scrissero ripetutamente e rispettosamente, da G. Galilei a K. A Timiryazev.

LETTERATURA

1. Antologia della filosofia mondiale in 4 voll., vol 1 Filosofia dell'antichità e del Medioevo, parte 2, M. Mysl, 1969, p.

http://www.ecsocman.edu.ru/writings/pubs/2004/10/05/0000179016/2_sredn.doc

2. Enciclopedia delle idee sbagliate di Robert T. Carroll “Il rasoio di Occam”: una raccolta di fatti incredibili, scoperte sorprendenti e credenze pericolose. M.: “Dialettica”, 2005. -- P. 78-82.

3. Ivanov A.V. Coscienza e pensiero. - M.: EKSMO, 1994. - P. 4.

4. Styazhkin N.I., Styazhkina G.P. Verso una valutazione delle opinioni filosofiche di William Occam. -- “Rapporti scientifici sull'istruzione superiore (scienze filosofiche)”, 1974, n. 6. http://thelib.ru/authors/S1.htm

5. Rivista “Scienza e Vita”, http://www.nkj.ru/

In questo articolo non spiegherò ogni punto, come ho fatto in precedenza nei miei articoli. Chi capisce, usalo per la tua salute. Per coloro che non capiscono, attraversa la vita e col tempo capirai tutto ciò di cui hai bisogno.

Una persona diventa ostaggio di tutto ciò che crea: relazioni, figli, frutti del lavoro o attività creativa. Cosa significa "ostaggio"? Cioè, una persona inizia a dipendere in un certo modo da ciò che ha creato. Ad esempio, ho scritto una serie di articoli, qualcuno li ha pubblicati senza citarmi e poi è stato necessario per me confermarne la paternità. Questo mi ha tolto le emozioni, il tempo per capirlo e mi ha fatto pensare a cosa creare, nonché in quale forma e volume darlo al mondo esterno, in modo che le mie “opere” non mi creassero ulteriori problemi.

Lascia andare ciò che non puoi controllare

Se una persona crea qualcosa di significativo, che ha richiesto molto impegno, sentimenti e tempo, allora nasce una formazione interessante: egregor. Egregor (dal greco antico ἐγρήγορος "sveglio") è un "condensato mentale" generato dai pensieri e dalle emozioni delle persone e dall'acquisizione di un'esistenza indipendente (la formulazione del termine è tratta dall'enciclopedia di Internet).

L'ultimo punto è particolarmente importante per comprendere l'essenza della dipendenza: tutto ciò che viene creato con l'investimento di impegno, emozioni, pensieri e tempo acquisisce un'esistenza INDIPENDENTE. Ed è per questo che non abbiamo più il controllo completo di ciò che è stato creato. Ma, poiché noi stessi abbiamo creato questo qualcosa, ciò che è stato creato comincia a dominarci in una certa misura, continuando a privarci delle nostre emozioni, delle nostre forze e del nostro tempo.

Ed è positivo se la persona che crea è consapevole di questa connessione e determina da sola cosa può creare e non aggrapparsi al proprio lavoro e cosa non può semplicemente lasciare andare.

Ma spesso le persone non si rendono conto: nemmeno di ciò che creano con i propri sforzi (ad esempio, sogni illusori di una relazione con qualcuno che non sogna né si ispira - più forti saranno i sogni, più forza “succhieranno” dal loro creatore , dopo tutto, le relazioni non dipendono da una persona, e lui non ha il potere di influenzarle, ma i suoi sogni lo catturano e lo privano di un atteggiamento ragionevole nei confronti della realtà esistente), né di come affrontare ciò che è stato creato dopo e quanto influenzerà il suo “creatore””

Qualcuno “rimane bloccato” in ciò che ha creato (a causa della dipendenza emotiva, del denaro, del potere, del narcisismo, ecc.), e poi partecipa alla “catena alimentare”: “mangia” gli altri a scapito dei frutti della sua vita. lavoro (riceve denaro per i suoi libri o per il piacere della propria fama o attenzione rivolta a lui), mentre altri “mangiano” i frutti del suo lavoro: leggono i suoi libri, ascoltano le sue canzoni, seguono i suoi insegnamenti, ecc.

È importante capirlo, avendo creato un egregor(struttura energetica piena delle tue emozioni e tempo perso), una persona lo “nutre” con se stesso. Nutre perché la forza = l’energia neuropsichica di una persona va lì (va all’attesa di risposte, alle connessioni incomplete, al trattenersi dal cercare di scoprire qualcosa, al desiderio di ricevere ciò per cui si è creato qualcosa, ecc.).

Ora ricorda e pensa a quanto sei già riuscito a creare nella tua vita: connessioni con altre persone, frutti di attività, qualcos'altro che rimane nella sfera della tua attenzione (anche se non quotidiana)? Spero che ora tu possa capire dove scorre la tua forza e perché a volte sei “troppo pigro” per fare qualcosa (anche se questa non è pigrizia, ma un dispendio eccessivo di energia che non sei in grado di controllare a causa della creazione inconscia)? Qual è la tua impressione?..

Ci sono due vie d'uscita dal “rapporto” di dipendenza tra l'autore e le sue opere. Essenziale e importante. Almeno due, che finora ho imparato a praticare da solo.

Il primo è nella legge di conservazione(è chiamato anche “rasoio di Occam”): non moltiplicare le (entità) esistenti a meno che non sia necessario. La parola “entità” qui non significa alcuni esseri mitici o incorporei. L'essenza è ciò che viene creato. Ciò che esiste. E niente di più. Questo è, non creare qualcosa che non sia urgentemente necessario.

Nel caso di questa uscita, tutto è sempre deciso dalla scelta di una persona: voglio essere un consumatore (diretto - ricevere dagli altri, o indiretto - dare e ricevere in risposta a ciò che viene dato), o non voglio , e poi trovo il modo di smettere di far parte della “catena alimentare”. Poi mi fermo.

Ognuno può arrivare a questo solo attraverso la propria esperienza. Tuttavia, scriverò un algoritmo. Per cominciare, è importante che una persona comprenda una verità che è genuina - non è quello che è attualmente - mentre è solo una "macchina" creata per i bisogni della società. Conosce di se stesso solo ciò che ha imparato a capire, e sa lo stesso delle altre persone e della vita in generale. La sua esperienza è per la maggior parte l'esperienza acquisita sulla base dell'idea del mondo che gli è stata data. E coloro tra i quali la persona è cresciuta sono responsabili della qualità di questa performance. Ed è improbabile che fossero e siano portatori di una verità assoluta. Cioè, se la base è storta, le idee con l'esperienza non saranno così calde...

A volte ci vuole molto tempo prima che una persona realizzi anche questo pensiero. Soprattutto quelle persone che sono abituate a vivere secondo determinate “regole” e le considerano corrette per tutti gli altri.

Poi, quando una persona sarà riuscita a rendersi conto che in realtà conosce molto poco sia di se stessa che del mondo, avrà bisogno di acquisire consapevolezza ed espandere il suo contenitore di sentimenti per diventare il suo vero sé, per connettersi con se stesso (e attraverso se stesso - con il mondo). ) contatto reale. E inoltre, muovendoti solo attraverso il sentimento = vivendo la tua esperienza, sarai in grado di raggiungere una chiara comprensione del tuo vero sé e una conoscenza della vita. E in questo modo l'uomo può procedere verso la propria libertà.

Per libertà intendo qui la capacità di una persona di fare una scelta consapevole e ragionevole del proprio percorso di vita in modo da non creare dipendenze inutili per se stessa e non diventarne ostaggio.

E qui una persona si trova nuovamente di fronte a una scelta: per alcuni la libertà è importante (il che significa mantenere l'energia e l'equilibrio, che gli permette di vivere veramente secondo le leggi dell'universo e interagire con esso), mentre altri sceglieranno di partecipare alla “catena alimentare”, quali:

Dipendenza da ciò che hai creato tu stesso, o

Dipendenza dagli altri (consumismo diretto). Quindi una persona vivrà secondo le leggi di questa stessa "catena alimentare".

E in questo, ovviamente, ognuno è libero di decidere da solo.

L’unica cosa da capire è che ogni scelta ha il suo prezzo.

  • Libertà significa incomprensione e spesso non accettazione di una persona da parte degli altri.
  • La dipendenza significa mancanza di completa libertà personale e la necessità di fare qualcosa contro la propria volontà.

E tutto quello che devi fare è decidere tu stesso se ti va bene o no. Quindi capisci cosa vuoi e puoi fare per cambiare la situazione che non ti soddisfa. E muoviti nella direzione scelta. Perché mentre tu scegli la direzione, lei sceglie anche te, e può essere difficile voltare le spalle (dopo tutto, qui tutto è interdipendente, e anche la direzione scelta e io ci “nutriamo” a vicenda). Anche se è possibile crollare. È importante rendersene conto.

Si diventa capaci di consapevolezza allenando la chiarezza di pensiero e di volontà. Diventi capace di vivere potendo sperimentare i tuoi sentimenti senza reprimerli. E non dobbiamo mai dimenticare che il percorso può essere cambiato in qualsiasi momento, ma questo richiederà forza.

Pertanto, inizialmente, quando pianifichi di creare qualcosa nella tua vita, prova a immaginare se vale la pena creare questa "entità" e quanto tempo dopo ne sarai catturato?

La seconda via verso la libertà è lasciare andare. Lasciar andare è un’opportunità naturale per uscire dallo stato di “ostaggio”. Solo lasciando andare ciò che hai creato diventi libero. Come diceva uno dei cartoni animati: "Fai del bene e gettalo in acqua". E se fai qualcosa con il desiderio di ricevere qualcosa in cambio, diventerai sicuramente dipendente da ciò che hai fatto e non hai lasciato andare.

Ancora una volta, semplici esempi di quello che mi è successo ieri. In un istituto avrebbero dovuto rimborsarmi i soldi per i servizi non forniti. Ho fatto tutto ciò che mi veniva richiesto in questa situazione: ho scritto una dichiarazione e l'ho lasciata in considerazione. Ma periodicamente i miei pensieri tornavano a questa situazione e pensavo: “O forse dovrei chiamare per accelerare le cose, o forse si sono dimenticati di me?” e così via. Ieri ho capito chiaramente che i miei pensieri mi portano molti più disagi del fatto stesso di un possibile mancato rimborso del denaro. Sono preoccupato. Non mi piace. Poi ho deciso da solo che preoccuparmi mi costa molto più che non preoccuparmi. E non appena mi sono calmato completamente, rassegnandomi mentalmente alla possibilità di non restituire i soldi, mi hanno subito chiamato e mi hanno invitato a venire a prendere i soldi.

Iscriviti al nostro canale VIBER!

Altro esempio: mentre ero alla cassa di un negozio, ho prestato la mia carta di risparmio alla signora davanti, perché... non riusciva a trovare il suo. L'ho preso in prestito su sua richiesta. Ma non ho sentito "grazie" in risposta e all'inizio mi sono irrigidito un po', pensando che se fossi in lei ringrazierei sicuramente la persona che mi ha aiutato. Poi mi sono subito sorpreso a pensare che la testa di questa donna potesse essere occupata da un mucchio di guai, che l'assenza di un "grazie" da parte sua non significa una mancanza di gratitudine nella natura nel suo insieme, e ho anche pensato che ripristinare il mondo la giustizia non è la mia funzionalità sul pianeta Terra. Dopo di che ridacchiò tra sé e si dimenticò immediatamente di pensare all'aspettativa di gratitudine. In quel momento la donna si è girata verso di me e ha detto imbarazzata: “Oh, grazie, mi ero dimenticata di ringraziarti”. E io ho risposto con tutto il cuore: “Per favore”.

Gli esempi sono chiari: non appena lasci andare qualcosa di te stesso, completamente, ti liberi da ciò che hai fatto, e tutto ciò che è tuo di diritto ti viene restituito.

Funziona così. Ed è sempre proprio così. Non quando, dopo aver fatto qualcosa, ti siedi e aspetti una risposta, ma quando decidi fermamente di darla via e di dimenticartene (“gettala in acqua”). Inoltre, in questi casi, ciò che è stato dato viene restituito molto rapidamente. E questo è sempre molto più piacevole della tormentata attesa del reso (che è una sorta di “bonus”).

Pertanto, per riassumere quanto scritto, suggerisco a tutti coloro che non vogliono diventare ostaggio delle proprie “opere” di tenere sempre conto di 2 punti principali:

Comprendi se, mentre crei qualcosa, sei pronto a lasciare andare ciò che hai creato, e poi, in base alla tua disponibilità, decidi se creare o meno;

Determina in quale "volume" creare qualcosa, in modo che i prodotti dei tuoi "investimenti" non si trasformino in egregor e non ti tolgano più forza di quella che puoi dare per mantenere ciò che è stato creato. pubblicato .

Marina Sergeeva

PS E ricorda, semplicemente cambiando la tua coscienza, stiamo cambiando il mondo insieme! © econet

Guglielmo di Ockham fu uno dei filosofi più popolari del XIV secolo. Ma la modernità lo conosce solo grazie alla paternità del principio di semplicità. In uno dei suoi libri propone di eliminare tutta la complessità non necessaria, lasciando solo gli argomenti richiesti. Questo principio si chiama “rasoio di Occam” e suona più o meno così: “Non è necessario moltiplicare le entità inutilmente”. In altre parole, suggerisce, ove possibile, di mantenere le spiegazioni semplici senza complicarle.

I limiti del principio di Occam

Il principio del rasoio di Occam è che il ragionamento non dovrebbe essere ingombrato da concetti e termini inutili se se ne può fare a meno. La sua formulazione è cambiata innumerevoli volte, ma il significato è rimasto invariato.

Sono state scritte molte monografie sul funzionamento del rasoio di Occam. Questo principio è diventato tanto significativo quanto l'esclusione del terzo in logica o fisica.

Ma il rasoio di Occam è applicabile nella vita di tutti i giorni? Oppure può essere utilizzato solo per scopi scientifici? Se parliamo dei limiti del principio di semplicità, sono possibili nella scienza tali situazioni quando l'economia del pensiero non porta i risultati attesi? Ed è sempre necessario risolvere i problemi della vita solo quando si presentano?

Naturalmente, tali situazioni sono abbastanza reali, poiché sia ​​la scienza che la nostra vita quotidiana non fluiscono in modo fluido e misurato. In alcuni casi, è necessario prendere decisioni speciali da cui dipende l'ulteriore corso della vita o gli eventi scientifici. E arriva il momento in cui una teoria obsoleta viene sostituita da una completamente nuova. E in questo momento non dovresti risolvere i problemi usando il rasoio di Occam. Non dovresti eliminare l '"extra", altrimenti ti perderai qualcosa di molto importante specificamente per te o per l'umanità nel suo insieme.

Ciò significa che possiamo concludere che il “rasoio di Occam” è applicabile nel caso in cui non sono previsti cambiamenti qualitativi nella scienza e nella vita.

Esempio di applicazione della formulazione di Occam

Lo specialista di storia Philoteus Boehner, in una delle pubblicazioni del 1957, riferisce che “Il rasoio di Occam” è formulato principalmente dall’autore come segue: “Non dovresti affermare molte cose se non necessarie”. Vale la pena notare che Guglielmo di Ockham espresse solo il principio di semplicità, noto fin dai tempi di Aristotele. In logica si chiama “legge della ragione sufficiente”.

Come esempio di situazione alla quale si può applicare il principio di Occam possiamo citare la risposta data dal fisico e matematico Laplace all'imperatore Napoleone. Presumibilmente quest'ultimo disse allo scienziato che non c'era abbastanza spazio per Dio nelle sue teorie. Al che Laplace gli rispose: “Non avevo bisogno di considerare questa ipotesi”.

Se riformuliamo il principio di semplicità ed economia nel linguaggio dell’informazione, apparirà così: “Il messaggio più accurato è un messaggio breve”.

Questa regola può essere attribuita ai requisiti attuali per specificare i concetti oggi. Ogni definizione utilizzata deve essere precisa per eliminare la possibilità di crearne di ridondanti che pretendono di essere esaustive.

Nella logica, l'economia delle ipotesi iniziali sta nel fatto che nessuna delle tesi accettate dovrebbe derivare dalle altre. Cioè, quando si dimostra un assioma non dovrebbero esserci affermazioni non necessarie che non siano direttamente correlate ad esso. Sebbene questa regola di salvataggio non sia obbligatoria.

RASOIO DI OCCAM
come limitatore della cognizione

Solo l'Universo e la stupidità umana sono infiniti,
allo stesso tempo, rispetto all'infinito del primo di essi
Ho i miei dubbi.

Albert Einstein

(Aphorisme.ru
http://www.aphorisme.ru/by-authors/einstein/?q=382)

Il “rasoio (lama) di Occam” è un principio metodologico che prende il nome dal monaco francescano inglese, filosofo nominalista William Ockham (Ockham, Ockam, Occam; ca. 1285 – 1349). In una forma semplificata, dice: “Non dovresti moltiplicare le cose esistenti senza necessità” (o “Non dovresti attrarre nuove entità se non assolutamente necessario”). Questo principio costituisce la base del riduzionismo metodologico, chiamato anche principio di parsimonia, o legge di economia.

Tuttavia, quello che viene chiamato “rasoio di Occam” non è stato formulato da Occam, egli ha semplicemente formulato un principio noto fin dai tempi di Aristotele e in logica chiamato “principio di ragione”. “Il rasoio di Occam” è solo il nome del principio, e non la sua attribuzione (indicazione della paternità).

Il rasoio di Occam utilizzato nella scienza: se un fenomeno può essere spiegato in due modi: ad esempio, il primo - attraverso il coinvolgimento di entità (termini, fattori, trasformazioni, ecc.) A, B e C, e il secondo - attraverso A, B , C e D, ed entrambi i metodi danno lo stesso risultato, allora l'entità D è ridondante e il primo metodo è corretto (che può fare a meno di coinvolgere un'entità aggiuntiva).

Escursione storica

Nella pubblicazione “Ockam. Scritti filosofici. A Selection Edited and Translated by Philotheus Boehner” (New York, 1957), uno specialista in storia della filosofia medievale Philotheus Boehner riferisce che molto spesso “Il rasoio di Occam” è dato dall'autore nella seguente formulazione: “Non si dovrebbe affermare molto senza necessità” (lat. Pluralitas non est ponenda sine necessitate). Ockham lo disse più chiaramente:
"...la molteplicità non dovrebbe mai essere assunta inutilmente... [ma] tutto ciò che può essere spiegato dalla differenza della materia per più motivi può essere spiegato altrettanto bene o anche meglio con l'aiuto di una ragione"

A volte il principio è espresso con le parole “Ciò che può essere spiegato con meno non dovrebbe essere espresso con più” (latino: Frustra fit per plura quod potest fieri per pauciora). Allo stesso tempo, la formulazione solitamente citata dagli storici “gli enti non dovrebbero essere moltiplicati senza necessità” (latino: Entia non sunt multiplicanda sine necessitate) non appare nelle opere di Occam.

Nella scienza moderna, il rasoio di Occam è solitamente inteso come un principio più generale che afferma che se esistono diverse definizioni o spiegazioni logicamente coerenti di un fenomeno, allora quella più semplice dovrebbe essere considerata corretta.

Il contenuto del principio può essere semplificato come segue: non è necessario introdurre nuove leggi per spiegare qualche nuovo fenomeno se questo fenomeno può essere spiegato con vecchie leggi. Ora questo principio è un potente strumento di pensiero critico scientifico. LO STESSO OCKHAM HA FORMULATO QUESTO PRINCIPIO COME CONFERMA DELL'ESISTENZA DI DIO (sottolineatura mia - Justman). Per loro, a suo parere, si può sicuramente spiegare tutto senza introdurre nulla di nuovo.

* Tra gli esempi più famosi dell'applicazione di questo principio c'è la risposta che il creatore della prima teoria sull'origine del sistema solare, il matematico e fisico Laplace, diede all'imperatore Napoleone. Napoleone chiese perché la parola “Dio”, costantemente ripetuta da Lagrange, non compare affatto nella sua opera, al che Laplace rispose: “Questo perché non avevo bisogno di questa ipotesi”.
* Quando gli studenti di Platone chiesero una definizione dell’uomo, il filosofo disse: “L’uomo è un animale con due gambe, privo di piume”. Udendo ciò, Diogene di Sinope catturò il gallo, lo spiumò e, portandolo all'Accademia, annunciò: "Ecco l'uomo di Platone!" Dopo di che Platone fu costretto ad aggiungere alla sua definizione: "E con unghie piatte".
* Riformulato nel linguaggio della teoria dell'informazione, il principio del rasoio di Occam afferma che il messaggio più accurato è quello di lunghezza minima.
* Albert Einstein ha riformulato il principio del rasoio di Occam come segue: “Tutto dovrebbe essere semplificato il più possibile, ma non di più” (Wikipedia).

“Il principio di ragione sufficiente, la legge di ragione sufficiente (lat. principium sive lex rationis sufficientis), il principio di logica, secondo il quale ogni giudizio, esclusi i giudizi di percezione immediata, assiomi e definizioni, deve essere giustificato (dimostrato) in nel senso che occorre fornire prove sufficienti per fondare la verità di questo giudizio. Una base sufficiente può includere assiomi (postulati, principi), definizioni, giudizi certificati di percezione immediata e giudizi inferenziali già suffragati da prove. Si tiene conto del fatto che nella pratica del pensiero scientifico e quotidiano, alcuni dei giudizi inclusi in una base sufficiente, ad esempio assiomi, leggi della scienza, disposizioni ben note, ecc., potrebbero non essere formulati esplicitamente; Allo stesso modo, il ragionamento che porta dalla base ad un giudizio motivato potrebbe non essere completamente rivelato. Ciò non viola il principio di ragion sufficiente se sia la forma del ragionamento sia i giudizi inclusi nella base (compresi quelli mancanti, ma che possono, se necessario, essere identificati) giustificano effettivamente il giudizio dato.

Il principio di ragione sufficiente era in realtà la base di tutte le teorie logiche dell'antichità, del Medioevo e dei tempi moderni, sebbene fosse chiaramente formulato come principio speciale da G.V Leibniz, che lo diede non solo logico (relativo al pensiero), ma anche significato ontologico (relativo all'essere): "... nessun singolo fenomeno può rivelarsi vero o valido, nessuna affermazione è giusta, senza una ragione sufficiente per cui esattamente la situazione è così e non altrimenti" (Opere filosofiche selezionate , M., 1908, pag. 347). Nello sviluppo successivo della logica della Ragion Sufficiente, il principio venne inteso come un principio puramente logico. In connessione con lo sviluppo della logica matematica, si è scoperto che è di natura esclusivamente significativa: non può essere presentata sotto forma di formula di alcun calcolo logico.

Il principio di ragione sufficiente in ogni singolo ragionamento è solitamente implementato con un grado o un altro di approssimazione, in relazione al quale sorgono domande profonde, in particolare sui mezzi per ottenere conclusioni affidabili nelle scienze basate su osservazioni ed esperimenti e ampiamente utilizzando probabilistici e induttivi conclusioni. Il problema della fondatezza dei giudizi nella sua interezza è incluso nella teoria della conoscenza, che risponde a domande sulla connessione tra la fondatezza logica dei giudizi e la pratica, con la storia della scienza e della tecnologia, con lo sviluppo storico dei mezzi di inferenza utilizzati nella scienza ragionamento. Il contesto epistemologico sottolinea l’importanza del principio di ragion sufficiente come esigenza di comprovare la verità dei giudizi (che, a seconda dell’ambito e degli obiettivi dello studio, può essere intesa con diversi gradi di completezza e rigore), per non consentire arbitrarietà in conclusioni scientifiche, e a non assumere giudizi “per fede” che non abbiano come parte della conoscenza esistente la ragione sufficiente. Fine della citazione (B.V. Biryukov/Great Soviet Encyclopedia, accanto alla parola “Principio della ragione sufficiente”, http://bse.sci-lib.com/article032610.html).

ANALISI DELL'APPLICAZIONE DELLA REGOLA DI OCKAM

Un episodio del film molto interessante “Contact” con Judy Foster nel ruolo della protagonista e un gruppo di altre star di Hollywood mi ha fatto riflettere su questa domanda. Quando, dopo un viaggio completo attraverso il sistema dei tunnel intergalattici, che non fu osservato dagli osservatori da terra, perché videro solo la capsula cadere dai supporti verso il basso per pochi secondi, la sua eroina, l'astronauta, non poté dimostrare di aver effettivamente completato il volo. Perché le hanno dato come argomento il “rasoio di Occam”. "Quale spiegazione è più ragionevole: che tu sia volato sulla stella Vega senza fornire alcuna prova di ciò, o che sia stata tutta solo un'allucinazione?" Ed è stata costretta ad ammettere, come scienziata, secondo le sue parole, che una simile allucinazione potesse accadere.

Guardando questo episodio, mi sono reso conto che ad entrambe le parti mancavano un paio di punti ovvi. In primo luogo, non c'erano basi ragionevoli per fidarsi delle parole dell'astronauta in misura minore rispetto alle letture di strumenti senz'anima, in particolare registrazioni video, come ulteriori mezzi di conferma, altrimenti non sarebbe stato necessario lanciare una persona. Se una persona è mentalmente sana ed è, come era, in uno stato sano di mente, allora inizialmente bisogna fidarsi delle sue parole. Dopotutto, la sensazione e la memorizzazione erano l'unico e principale scopo del volo dell'astronauta. In secondo luogo, anche se l'astronauta fosse tornato morto o in uno stato che rendeva impossibile ottenere da lui qualsiasi informazione, c'erano una serie di fatti che indicavano che il volo aveva avuto luogo. Questi fatti sono stati ignorati a favore dell’interesse personale degli individui. Questa è la durata della registrazione video (circa 17-18 ore) e l'apparizione di un potente bagliore insolito, una radiazione attorno alla capsula, che indica la presenza di energia sconosciuta. Ma l'argomento principale che per qualche motivo tutti hanno dimenticato (gli sceneggiatori di Hollywood spesso peccano con tali momenti) è la ricezione iniziale di a) un segnale di origine extraterrestre, b) l'intelligenza di questo segnale, c) informazioni crittografate in questo segnale. Dopotutto, è stato con il suo aiuto che secondo principi sconosciuti è stato costruito un portale per il volo verso le stelle. La commissione ha spiegato l'apparizione del segnale come una grandiosa bufala che ha causato enormi danni finanziari, a favore delle ambizioni personali di un eccentrico miliardario. Senza entrare nei dettagli su come avrebbe potuto e in generale avrebbe potuto falsificare un segnale proveniente da una stella lontana, era necessario ricordare una cosa: delle due spiegazioni, quella più semplice non è sempre corretta. Così come non è corretta la spiegazione del cambio delle stagioni e dell’ora del giorno mediante la rotazione del Sole attorno alla Terra, perché è la Terra a girare attorno al Sole. Ma per i membri della commissione che investigava sul lancio della capsula, il rasoio di Occam era un dogma, per cui non ritennero convincente un’altra spiegazione più complessa.

Dopo aver letto il materiale di Wikipedia, sono rimasto sorpreso e per la prima volta ho scoperto che Occam ha formulato un principio per dimostrare l'esistenza di Dio: "Con loro, secondo lui, tutto può essere spiegato senza introdurre nulla di nuovo". Tuttavia, prima di ciò, molte volte durante la mia vita ne avevo sentito parlare in un'interpretazione completamente diversa: come un principio citato per negare l'esistenza di Dio, come un fatto non dimostrato, ma che incarna una spiegazione dell'universo più complessa rispetto alle leggi della natura. . Questo è stato menzionato nello stesso film "Contact". Quante volte, si potrebbe dire costantemente, nella storia umana, le parole assumono un significato assolutamente pervertito e perfino opposto. Questo è anche il motivo per cui dovresti sempre pensare al significato delle frasi e non credere ciecamente alle parole di qualcuno, trasformandole in dogmi ossificati.

Il “Rasoio di Occam”, come il “Principio di Ragione Sufficiente”, non è altro che una normale regola logica utilizzata per un corretto ragionamento. Sono semplicemente necessari per ottenere conclusioni vere sui processi e sui fenomeni della realtà. Ma qui voglio considerare la questione della corretta applicazione della regola di Occam.

In primo luogo, ne consegue che è necessario aderire a una spiegazione più semplice dei fenomeni e, in secondo luogo, che non è necessario coinvolgere "entità extra" per l'inferenza. Questo è abbastanza ragionevole. Ma come si possono interpretare questi risultati? A seconda dell'interpretazione di questi punti, si può giungere a conseguenze diverse, che si osserva nella differenza nella comprensione del principio di ragione sufficiente, come l'essenza del rasoio di Occam, da parte di Occam stesso e di tutti gli altri, che porta a conclusioni opposte: sull'esistenza di Dio e sulla sua negazione (come caso speciale).

Il “principio di Occam” non è peggiore di qualsiasi altra regola logica se fornisce una comprensione più vera dell’esistenza. Ma una comprensione più vera dell’esistenza può forse semplificare la spiegazione dei fenomeni? Prendiamo un paio di esempi dalla realtà e proviamo a considerarli utilizzando questo principio.

Tutte le persone vedono molte piante intorno a loro ogni giorno. E tutte le piante sono verdi, nella stragrande percentuale dei fiori. Ma perché? Dopotutto, tutto il resto non è verde. Terra - dal giallo, bianco (sabbia) al nero (terra), acqua - trasparente, ma può sembrare verde, blu (la superficie dei bacini artificiali) e bianco (sotto forma di neve e ghiaccio), ecc., il cielo dal blu al nero, ecc. Anche se la clorofilla, che colora le piante di verde, fosse stata scoperta più tardi dell’emoglobina, si sarebbe rimasti incredibilmente sorpresi, proprio come “…quindici anni dopo, nel 1930, Hans Fischer, che scoprì la struttura chimica dell’emoglobina, e a sua volta sorpresa chi ha scoperto che è quasi identico alla clorofilla” (Planet Health/ http://www.fit-area.com/month_product/april_2007.shtml). Dopotutto, le piante sono verdi e il sangue, che è colorato dall'emoglobina, è rosso. Se proviamo a spiegare il colore verde delle piante senza sapere nulla del pigmento clorofilla (“sole liquido”, per la sua capacità di assorbire l’energia solare), allora dovremo considerare una serie di ipotesi che dovranno essere analizzate utilizzando il principio di ragion sufficiente.
La spiegazione più semplice sarebbe l'ipotesi che le piante prendano il colore dall'acqua, o dall'aria, o dalla luce solare, perché tutti si nutrono di loro: piante terrestri, alghe, animali e esseri umani. Ma non è così. In effetti, le piante producono da sole questo pigmento. Quindi quale spiegazione è più semplice? Che uno stabilimento è un laboratorio chimico? Oppure la pianta è solo un oggetto inanimato, esistente passivamente e soggetto a qualsiasi influenza? E perché gli animali e le persone non producono questo pigmento e non sembrano verdi? Dopotutto, la formula dell'emoglobina è quasi identica alla clorofilla e le persone e gli animali sono molto più un laboratorio chimico?

O un altro esempio. Tutti sanno che i gatti vedono bene al buio. Ma anche molti altri animali navigano bene nell’oscurità. Ad esempio, pipistrelli o gufi. L'ipotesi più semplice sarebbe che anche loro abbiano una visione notturna acuta, giusto? Ma niente affatto. Pipistrelli e gufi si orientano utilizzando l'ecolocalizzazione. I pipistrelli utilizzano l’ecolocalizzazione attiva: “La visione gioca un ruolo secondario nell’orientamento spaziale in molte specie in relazione all’ecolocalizzazione. L'ecolocalizzazione è ben sviluppata in tutti i rappresentanti [chirotteri, mia inserzione], i segnali di ecolocalizzazione sono prodotti dalla laringe” (Recensione dell'ordine Chiroptera/http://zmmu.msu.ru/bats/popular/vsye_o.htm). I gufi usano l'ecolocalizzazione passiva, cioè l'udito acuto: “...un gufo ha anche un limite all'acuità visiva - nell'oscurità assoluta, come noi, non vede nulla...un gufo non solo non vede il caldo, cioè , infrarossi, radiazioni, ma non percepisce nemmeno la luce rossa... nell'oscurità assoluta, che di solito accade nelle lunghe notti autunnali, il gufo caccia, guidato solo dall'udito” (Zooclub - mega-enciclopedia sugli animali/http://www. zooclub.ru/birds/4.shtml). E quindi l'immagine dello spazio nel loro cervello appare completamente diversa. A mio avviso, la capacità di ecolocalizzazione come il radar non è una spiegazione dell'orientamento notturno nello spazio più semplice della visione, che è inerente alla stragrande maggioranza degli esseri viventi. La stessa conclusione vale per altre capacità degli organismi viventi che non sono comuni agli esseri umani.

Si scopre che la spiegazione più semplice risulta essere errata o parzialmente errata. E la formula “se un fenomeno si spiega attraverso A, B e C oppure attraverso A, B, C e D, allora è vero il primo” non valuta con precisione la realtà. Dopotutto, una spiegazione più complessa, che coinvolge un nuovo parametro - l'ecolocalizzazione o la possibilità di produrre il proprio pigmento (D) - si è rivelata più corretta, no? Si scopre che attrarre una nuova entità non era superfluo, ma necessario. Siamo così arrivati ​​al secondo punto della norma.

Forse per alcuni questi esempi non sembreranno molto riusciti e convincenti. Ma, senza fare una grande deviazione dallo schema dell'argomento, è necessario capire che portarli è solo mettere i pensieri sotto forma di dettagli, niente di più, per rendere più facile comprendere l'essenza del pensiero - una semplice spiegazione è non sempre corretto.

Il rasoio di Occam è spesso usato come argomento a sostegno della logica della negazione dell'esistenza di Dio. Più precisamente, la negazione della Sua esistenza sulla base della mancanza di prove. Ma è vero? Per molte persone con una visione del mondo e una mentalità scientifica, questa è l’attrazione di una “entità extra”, come per Laplace, che “non aveva bisogno dell’ipotesi di Dio” per creare la teoria dell’origine del sistema solare. Guardando al futuro, possiamo dire che anche lui e altri come lui non avrebbero bisogno dell'ipotesi di Dio per spiegare l'aspetto dell'intero Universo, essendo completamente soddisfatti della teoria del Big Bang. Ma, come segue da quanto sopra, a volte l'uso di una “essenza extra”, un nuovo elemento (D) per spiegare un fenomeno è semplicemente necessario. Da questa posizione si può pensare se sia necessario coinvolgere una superentità - Dio, oltre alle leggi della natura, per spiegare l'universo?

Non pensiamo alla necessità di molte cose che esistono nel mondo. “Perché esistono i gatti Sphynx senza pelo, per esempio? Sono davvero necessari? Senza di loro, nulla cambierebbe nell’esistenza del mondo. Oltre che senza molto altro. Così come, ad esempio, senza l'esistenza di alcuni batteri o virus, ecc. Anche l'assenza di molte persone non cambierebbe nulla nell'essenza dell'esistenza del mondo e della vita dell'umanità, soprattutto perché molte sono state concepite per caso o addirittura contro la volontà dei loro genitori (un crimine, per esempio). E a volte l’assenza di una sola persona, al contrario, migliorerebbe notevolmente la vita del mondo intero e salverebbe anche la vita di molte persone che morirono a causa di ciò. E dopo tutto questo, puoi... no, devi! pensare alla necessità di Dio. Dopotutto, la Sua esistenza è IMPORTANTE E NECESSARIA, come niente e nessun altro, perché CAMBIA L'ESSENZA DELL'INTERO UNIVERSO, a differenza di tutto il resto. Se è necessario, allora il “rasoio di Occam” scompare come argomento contro la necessità della sua esistenza” (“Niente”, Justman).

E anche senza toccare nulla di specifico, possiamo tranquillamente affermare che ottenere nuova conoscenza è la scoperta di un nuovo elemento sconosciuto X (che può essere riempito con il contenuto specifico D, Q, M, V, ecc.), che dà un aspetto più vera comprensione dei fenomeni dell’universo. Possiamo quindi trarre una conclusione del tutto logica: semplificare la comprensione dei fenomeni non è sempre corretto dal punto di vista della comprensione dell'essenza.

Il "principio di Occam" deve svolgere un ruolo molto specifico: la funzione di un ragionevole limitatore nel ragionamento logico quando si spiega un fenomeno al fine di aderire ai confini della ragionevolezza come base dell'approccio scientifico. Ciò significa che non è necessario cercare spiegazioni irrazionali. Così, l'umanità è passata gradualmente dall'alchimia alla chimica, dalla coscienza magica e mitica alla scienza e alla coscienza razionale, intelligente e logica. Se un fenomeno non può essere spiegato con l'aiuto di elementi conosciuti, significa che o l'approccio e l'analisi sono errati oppure è necessario cercare una nuova spiegazione con nuovi elementi iniziali. D'altra parte, ovviamente, non bisogna andare agli estremi e scartare tutte le spiegazioni semplici per cercarne una nuova. In molti casi questo non è realmente necessario. Ad esempio, non è necessario spiegare la notte o un’eclissi solare totale come la fine del mondo. È sufficiente spiegarlo con il movimento dei corpi celesti: il Sole, la Terra e la Luna.

Occorre quindi un equilibrio nell'applicazione della regola di Occam, senza arrivare agli estremi. Questa è un'ottima regola perché non ti consente di deviare da un ragionamento logico e ragionevole. È solo necessario comprendere i confini della sua azione e applicabilità funzionale, altrimenti si trasforma in un dogma ossificato, che riflette l'inflessibilità, la rigidità del pensiero e non ci consente di andare oltre nella ricerca di una nuova comprensione dei fenomeni, nella comprensione del mondo. Pertanto, dalle citazioni riportate all'inizio, solo Einstein ha capito l'essenza di questa regola in modo assolutamente preciso: "Tutto dovrebbe essere semplificato il più possibile, ma non di più".

Chiamato anche il principio di frugalità, O legge dell’economia.

Tuttavia, quello che viene chiamato “rasoio di Occam” non è stato formulato da Occam, ha semplicemente formulato un principio noto fin dai tempi di Aristotele e chiamato logicamente "principio di ragione sufficiente". “Il rasoio di Occam” è solo il nome del principio e non la sua attribuzione (indicazione della paternità).

Principio dell'evidenza scientifica: la rappresentazione più breve è la più vera.

Escursione storica

Nella pubblicazione “Ockam. Scritti filosofici. A Selection Edited and Translated by Philotheus Boehner” (New York, 1957), uno specialista in storia della filosofia medievale Philotheus Boehner riferisce che molto spesso “Il rasoio di Occam” è dato dall'autore nella seguente formulazione: “Inutilmente non si dovrebbe affermare molto” (lat. La pluralità non est ponenda sine necessitate ). Ockham lo disse più chiaramente:

A volte il principio è espresso con le parole “Ciò che può essere spiegato con meno non dovrebbe essere espresso con più” (lat. Frustra fit per plura quod potest fieri per pauciora ). Allo stesso tempo, la formulazione solitamente citata dagli storici è “le entità non dovrebbero moltiplicarsi inutilmente” (lat. Entia non sunt moltiplicanda sine necessitate ) non si trova nelle opere di Occam.

Nella scienza moderna, il rasoio di Occam è solitamente inteso come un principio più generale che afferma che se esistono diverse definizioni o spiegazioni logicamente coerenti di un fenomeno, allora quella più semplice dovrebbe essere considerata corretta.

Il contenuto del principio può essere semplificato come segue: non è necessario introdurre nuove leggi per spiegare qualche nuovo fenomeno se questo fenomeno può essere spiegato con vecchie leggi. Ora questo principio è un potente strumento di pensiero critico scientifico. Lo stesso Occam ha formulato questo principio come conferma dell'esistenza di Dio. Per loro, a suo parere, si può sicuramente spiegare tutto senza introdurre nulla di nuovo.

Esempi

  • Tra gli esempi più famosi dell'applicazione di questo principio c'è la risposta che il creatore della prima teoria sull'origine del sistema solare, il matematico e fisico Laplace, diede all'imperatore Napoleone. Napoleone avrebbe chiesto (metà scherzando, metà seriamente): “In qualche modo non vedo un posto per Dio nella tua teoria”, al che Laplace avrebbe risposto: “Signore, non avevo bisogno di questa ipotesi”.
  • Quando gli studenti di Platone chiesero una definizione dell'uomo, il filosofo disse: "L'uomo è un animale con due gambe, privo di piume". Udendo ciò, Diogene di Sinope catturò il gallo, lo spiumò e, portandolo all'Accademia, annunciò: "Ecco l'uomo di Platone!" Dopo di che Platone fu costretto ad aggiungere alla sua definizione: "E con unghie piatte".
  • Riformulato nel linguaggio della teoria dell'informazione, il principio del rasoio di Occam afferma che il messaggio più accurato è quello di lunghezza minima.
  • Albert Einstein ha riformulato il principio del rasoio di Occam come segue: “Tutto dovrebbe essere semplificato il più possibile, ma non di più”.

Letteratura

  • Robert T. Carroll"Il rasoio di Occam" // Enciclopedia delle delusioni: una raccolta di fatti incredibili, scoperte sorprendenti e credenze pericolose = Il dizionario dello scettico: una raccolta di strane credenze, inganni divertenti e delusioni pericolose - M .: "Dialettica", 2005. -. C 78-82 - ISBN 5-8459-0830-2

Appunti

Guarda anche

Fondazione Wikimedia. 2010.

Scopri cos'è il "Principio di Occam" in altri dizionari:

    - (inglese Razer Occam s) il principio secondo il quale i modelli economici dovrebbero tendere a minimizzare le ipotesi. Sinonimo del rasoio di Occam. Raizberg B.A., Lozovsky L.Sh., Starodubtseva E.B.. Dizionario economico moderno. 2a ed., riv. M.:... ... Dizionario economico

    Il principio secondo cui i modelli economici dovrebbero sforzarsi di mantenere le ipotesi al minimo. Dizionario dei termini commerciali. Akademik.ru. 2001... Dizionario dei termini commerciali

    Principio di Occam Dizionario dei termini economici

    - (vedi IL RASOIO DI OCCAM) ... Dizionario enciclopedico di economia e diritto

    IL PRINCIPIO DI OXHAM NELLA MODELLAZIONE ECONOMICA- il principio secondo cui i modelli economici dovrebbero sforzarsi di mantenere le ipotesi al minimo... Ampio dizionario economico

    Il principio dell’attualismo nella scienza è la presunzione che nel passato fossero in vigore le stesse leggi della natura come nel presente. Introdotto da Charles Lyell nel 1830. L'essenza del principio Il principio di attualismo richiede per qualsiasi... ... Wikipedia

    La richiesta "KISS" viene reindirizzata qui; vedi anche altri significati. Il principio KISS (inglese: Keep It Simple, Stupid) è un principio di processo e di progettazione in cui la semplicità del sistema è dichiarata come obiettivo principale e/o... ... Wikipedia

    OKHAM, TAGLIO- Il principio entia non sunt multiplicanda praeternecessitatem (la realtà non deve moltiplicarsi inutilmente). Guglielmo di Ockham, filosofo e teologo francescano del XIV secolo, sosteneva che la realtà esiste solo nei singoli oggetti ed eventi.... ... Dizionario esplicativo di psicologia

    rasoio di Occam- ♦ (ITA Il rasoio di Occam) massima filosofica di Guglielmo di Occam (c. 1285 c. 1349): Gli enti non vanno moltiplicati oltre necessità (Summa totius logicae). A volte è chiamata legge dell’economia. Questo principio enfatizza la semplicità... Dizionario dei termini teologici di Westminster

    In questo articolo mancano collegamenti a fonti di informazione. Le informazioni devono essere verificabili, altrimenti potrebbero essere messe in discussione e cancellate. Puoi...Wikipedia

Libri

  • Metodo scientifico della conoscenza. La chiave per risolvere qualsiasi problema, Ustin Chashikhin. Perché l’Occidente è riuscito a diventare un leader mondiale nella tecnologia, nell’economia e nella politica, ma la Russia non è stata in grado di raggiungere e superare l’Occidente per secoli? Come distinguere la verità dalle bugie? C'è solo una risposta a queste domande: la logica...